Categorie
Biografie Letture intermedie

Franca Viola

Franca Viola è uno dei simboli dei cambiamenti civili dell’Italia del secondo dopoguerra. Franca Viola, infatti, è stata la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore e a contribuire all’emancipazione delle donne.
A 17 anni Franca Viola viene rapita e violentata dal nipote di un mafioso che chiede in seguito alla famiglia di fare un matrimonio riparatore. Il matrimonio riparatore è il matrimonio che si celebra dopo una violenza sessuale. In questo modo, secondo la legge italiana di quegli anni, l’uomo è considerato innocente.
Franca Viola, però, si oppone a questo matrimonio e denuncia il ragazzo alla polizia affrontando il lungo processo e lo scandalo che segue. Il ragazzo viene giudicato colpevole e condannato a 10 anni di carcere. Inoltre dal dibattito nato dalla sua storia si arriva alla cancellazione della legge sul matrimonio riparatore nel 1981. Solo nel 1996, però, l’Italia riconosce lo stupro come crimine contro la persona e non più contro la morale.
Per questo suo gesto coraggioso, Franca Viola è stata ricevuta dal papa Paolo VI, dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e ha ricevuto l’onorificenza di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana dal presidente Giorgio Napolitano.
Parlando del suo coraggio, Franca Viola ha detto:

«Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé».

Comprensione del testo

  1. Chi è Franca Viola?
    a) Una scrittrice italiana famosa
    b) Una donna italiana nota per la sua lotta contro la violenza di genere
    c) Una celebre cantante italiana
    d) Una famosa attrice italiana
  2. Cosa ha fatto Franca Viola per contribuire all’emancipazione delle donne?
    a) Ha denunciato il nipote di un mafioso alla polizia
    b) Ha scritto un libro sulla sua storia
    c) Ha sposato il suo rapitore
    d) Ha lavorato come attivista per i diritti delle donne
  3. Come è stata riconosciuta Franca Viola per il suo gesto coraggioso?
    a) Ha ricevuto un premio Nobel
    b) Ha incontrato il presidente della Repubblica
    c) È diventata una famosa modella
    d) Ha vinto un importante concorso di bellezza

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Ondina Valla

Ondina Valla sembra un nome inventato da Gabriele D’Annunzio, tanto è efficace nel descrivere un movimento rapido e armonioso, come quello di un’onda. Ma non è così: in realtà il nome era ancora più strano, perché si chiamava Trebisonda Valla, dal nome italiano della città turca di Trabzon, di cui il padre aveva immaginato bellezze e magnificenze pur non essendoci mai stato. Da qui il diminutivo Ondina.

Nata nel 1916 a Bologna, fin dall’età di 13 anni ha cominciato a dimostrare un’eccezionale bravura nello sport, in particolare nella corsa veloce e nei salti, rivaleggiando con un’altra sportiva bolognese, Claudia Testoni.

Il suo è un caso molto particolare, perché, in un’Italia in cui il regime fascista non offriva alle donne un ruolo pubblico visibile, Ondina Valla è riuscita a imporsi come campionessa e a competere per l’Italia, donando gloria e successi anche allo stesso fascismo. Il momento del trionfo per Ondina Valla sono state le Olimpiadi di Berlino del 1936, quelle di Leni Riefenstahl e di Jesse Owens per intenderci, organizzate da un regime nazista in cerca di prestigio internazionale. Ondina ha vinto la corsa degli 80 metri a ostacoli con un tempo di 11 secondi e 7, superando di un soffio la tedesca Anni Steuer. E’ la prima medaglia d’oro femminile nella storia dell’Italia olimpica.

Ondina Valla si è spenta nel 2006.

Comprensione del testo

  1. Quale era il nome completo di Ondina Valla?
    a) Trebisonda Valla
    b) Claudia Testoni Valla
    c) Gabriella D’Annunzio Valla
    d) Anna Steuer Valla
  2. In quale sport Ondina Valla ha dimostrato un’eccezionale bravura fin dall’età di 13 anni?
    a) Nuoto
    b) Corsa veloce e nei salti
    c) Ginnastica ritmica
    d) Tennis
  3. In quale edizione delle Olimpiadi vinse Ondina Valla la medaglia d’oro nella corsa degli 80 metri a ostacoli?
    a) Olimpiadi di Roma 1960
    b) Olimpiadi di Barcellona 1992
    c) Olimpiadi di Berlino 1936
    d) Olimpiadi di Tokyo 2020

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Franca Valeri

Franca Maria Norsa è nata a Milano nel 1920 in una famiglia ebraica. Negli anni ’50, dopo aver maturato una passione per lo scrittore e poeta francese Paul Valéry,  ha scelto di cambiare il suo nome in Franca Valeri.
All’inizio della sua carriera teatrale ha interpretato, con scarso successo, ruoli drammatici, come nella sceneggiatura teatrale “Caterina di Dio”. Successivamente ha messo a frutto le sue doti satiriche e di attrice comica, inventando personaggi ispirati al costume contemporaneo, fatto di frivolezze e ipocrisie, fedeli specchi di un ambiente borghese. Si è fatta conoscere al pubblico italiano in radio con il personaggio della “Signorina snob”, caricatura di una nevrotica signora snob milanese.
Il suo primo film è stato “Luci della città” di Federico Fellini e Alberto Lattuada. Da lì in poi ha interpretato moltissimi film di successo come “Il segno di Venere”, “Parigi o cara” ed “Il Vedovo” con Alberto Sordi.
Dagli anni ’60 ha partecipato anche a numerose trasmissioni televisive come “Studio Uno”, “Sabato sera” e “Giochiamo al varietè”. E’ stata anche regista di melodrammi, segno della sua grande passione per la lirica.
Dagli anni ’90 in poi ha accostato alla sua carriera teatrale anche delle interpretazioni in fiction televisive: “Norma e Felice” con Gino Bramieri e ” Linda, il brigadiere e..” con Nino Manfredi.
Quando ha compiuto i 90 anni le è stata conferita la laurea ad honorem in Lettere, facoltà che non ha potuto frequentare da ragazza a causa delle leggi razziali contro gli ebrei del fascismo, e che non ha frequentato dopo la guerra per seguire la passione del teatro.
E’ morta a Roma il 9 agosto 2020.

Comprensione del testo

  1. In quale città è nata Franca Valeri?
    a) Milano
    b) Roma
    c) Torino
    d) Firenze
  2. Come si chiamava, in realtà, Franca Valeri?
    a) Francesca Nori
    b) Franca Valentina
    c) Franca Maria Norsa
    d) Francesca Valli
  3. Qual è stato il suo primo film?
    a) Il segno di Venere
    b) Il Vedovo
    c) Luci della città
    d) Parigi o cara

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Alfonsina Strada

La storia di Alfonsina Strada è la storia di una donna molto determinata. Alfonsina nasce nel 1891 in una famiglia molto povera, nella campagna dell’Emilia Romagna. Grazie ad un pizzico di fortuna, la famiglia riceve una vecchia bicicletta e Alfonsina, che rimane affascinata da questo mezzo, comincia subito a utilizzarlo e a organizzare alcune gare con gli amici.
Si sposa molto giovane con Luigi Strada e con lui si trasferisce prima a Milano e poi a Torino dove viene presto considerata la migliore ciclista italiana, superando nel 1911 anche il record mondiale di velocità femminile.
Durante la Prima Guerra Mondiale si iscrive al Giro di Lombardia, una corsa in bicicletta dove normalmente partecipano solo uomini, qualificandosi prima di molti altri. Nel 1924, infine, riesce a partecipare alla prestigiosa gara del Giro d’Italia, anche se durante la corsa viene esclusa dalla classifica.
La sua determinazione e la sua passione l’hanno resa celebre e un esempio per tutti quelli che vogliono seguire la propria passione.

Comprensione del testo

  1. In quale regione italiana è nata Alfonsina Strada?
    a) Toscana
    b) Lombardia
    c) Emilia Romagna
    d) Veneto
  2. Quale record mondiale di velocità femminile ha superato Alfonsina Strada nel 1911?
    a) Lancio del disco
    b) Corsa sui 100 metri
    c) Salto in alto
    d) Corsa in bicicletta
  3. Qual è stata la corsa in bicicletta nella quale Alfonsina Strada si è iscritta durante la Prima Guerra Mondiale, solitamente riservata solo agli uomini?
    a) Giro d’Italia
    b) Milano-Sanremo
    c) Giro di Lombardia
    d) Giro d’Abruzzo

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Elsa Schiaparelli

Elsa Schiaparelli nasce a Roma nel 1890 da una famiglia aristocratica e intellettuale del Piemonte. La famiglia Schiaparelli può contare celebri astronomi, archeologi, paleografi e lo stesso padre di Elsa è professore di lingua e letteratura araba all’Università di Roma.
Avendo un animo vivace e non potendo fare l’attrice perché considerato un mestiere povero, Elsa Schiaparelli pubblica un libro di poesie che le costa il trasferimento in un convento svizzero. In seguito si trasferisce a Londra e poi a New York dove sposa un conte che subito dopo lascia, restando sola con la figlia malata di poliomielite.
A New York però entra in contatto con l’ambiente surrealista e dadaista: Man Ray e Michel Duchamp soprattutto.
Nel 1922 si trasferisce a Parigi e qui rimane affascinata dal mondo della moda. Le sue prime creazioni avvengono nel suo appartamento, per poi investire in un vero e proprio atelier.
I suoi abiti sono in grado sia di rivolgersi al grande pubblico, sia di presentarsi come vere e proprie creazioni surrealiste. Celebri sono il suo cappello-scarpa, disegnato da Salvador Dalì, abiti in vetro e vestiti in rosa-shocking, il colore inventato dalla stessa Schiaparelli.
Contrapposta più volte alla stilista Coco Chanel, Elsa Schiaparelli ne ha sempre condiviso l’immagine di donna indipendente e libera. E nel suo caso anche artista.

Comprensione del testo

  1. Da quale famiglia proviene Elsa Schiaparelli?
    a) Famiglia di pescatori del Piemonte
    b) Famiglia aristocratica e intellettuale del Piemonte
    c) Famiglia contadina del Piemonte
    d) Famiglia commerciante del Piemonte
  2. Dove si trasferisce Elsa Schiaparelli per entrare in contatto con l’ambiente surrealista e dadaista?
    a) Roma
    b) New York
    c) Londra
    d) Parigi
  3. Qual è uno dei suoi capolavori celebri nel mondo della moda?
    a) Abiti in pelle nera
    b) Cappello-scarpa disegnato da Coco Chanel
    c) Abiti in vetro e vestiti in rosa-shocking
    d) Abiti decorati con perle e diamanti

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Antonia Pozzi

Antonia Pozzi nacque a Milano il 13 febbraio 1912. Figlia di un importante avvocato e di una contessa, Antonia Pozzi frequentò il liceo Manzoni di Milano dove si innamorò del suo professore di greco e latino, Antonio Maria Cervi. Questo amore fu ostacolato e i due furono separati, “non secondo il cuore, ma secondo il bene”.
Scrisse fin da adolescente poesie ma non descrisse mai quegli ambienti nobili ed eleganti che doveva conoscere. A questi spazi preferiva la montagna e la natura.

Nel 1930 si iscrisse alla facoltà di filologia dell’Università statale di Milano, laureandosi con una tesi su Gustave Flaubert. In questi anni divenne grande amica di un altro poeta, Vittorio Sereni.
All’università, inoltre, Antonia Pozzi fu corteggiata da un’altra ragazza con la quale andava in giro mano nella mano.

Amò la cultura, la letteratura, la fotografia. Viaggiò per l’Europa parlando l’inglese, il francese e il tedesco. Cominciò a insegnare in un istituto tecnico, progettò un romanzo storico sulla Lombardia e si impegnò a favore dei poveri.
Quando furono introdotte le leggi razziali in Italia, nel 1938, Antonia Pozzi scrisse che “forse l’età delle parole è finita per sempre”.

Il 3 dicembre dello stesso anno, ingerendo dei barbiturici, Antonia Pozzi si uccide.

Comprensione del testo

  1. Quando nasce Antonia Pozzi?
    a) Il 13 febbraio 1910
    b) Il 3 dicembre 1938
    c) Il 13 febbraio 1912
    d) Il 3 dicembre 1930
  2. In quale università si laurea Antonia Pozzi?
    a) Università di Roma
    b) Università di Napoli
    c) Università di Milano
    d) Università di Firenze
  3. Qual è stata la tragica fine di Antonia Pozzi?
    a) Si è trasferita in un altro paese
    b) Ha smesso di scrivere poesie
    c) Si è dedicata completamente alla fotografia
    d) Si è suicidata

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Anna Piaggi

Anna Piaggi nasce a Milano nel 1931. Inizia la sua carriera come traduttrice di romanzi e interprete per poi dedicarsi sempre di più alla moda. Il suo matrimonio con il celebre fotografo della moda Alfa Castaldi e la collaborazione con lui, la porta al centro di quel mondo che non aveva ancora l’importanza che ha oggi.
Grazie alla sua grande conoscenza della storia della moda, alla sua preparazione e alla sua abilità espositiva, Anna Piaggi definisce e forma il mestiere della redattrice di moda.
Con lei acquista forza ed espressione quello che viene conosciuto come Made in Italy, e sempre lei è la prima ad aprire le porte al vintage, prima ancora che nascesse questo concetto. Infatti Anna Piaggi è stata una collezionista di vestiti, arrivando a possedere migliaia di abiti, scarpe e cappelli che includevano capi d’abbigliamento degli ultimi 200 anni. Come ha scritto una volta: “spendo meno a vestirmi nelle case d’asta italiane che nelle grandi maison di Parigi”.
Ma non si limita a scrivere e collezionare, Anna Piaggi incarna la moda. Con i suoi capelli blu, il trucco bianco con le gote macchiate di rosso, il contorno occhi azzurro o nero, le labbra rosse, abiti stravaganti e cappelli eccentrici, diventa un oracolo vivente della moda, in grado di dare visibilità, linguaggio e ispirazione a molti esperti del settore. Interprete e autrice dei tempi, musa e artista per molti stilisti.
Oltre ai suoi migliaia di editoriali scritti in più di 50 anni di carriera, in vita ad Anna Piaggi vengono dedicati libri e mostre in tutto il mondo.
Una volta le hanno chiesto quale altra carriera avrebbe potuto seguire, e prontamente Anna Piaggi ha risposto: “Un nuovo tipo di regina. E’ la teoria della regalità che sogno. Amo l’atmosfera, gli abiti… non mi interessano i soldi, solo lo stile e il potere. La mia natura è sempre stata attratta dal superficiale”.

Comprensione del testo

  1. Di cosa si occupava Anna Piaggi principalmente prima di dedicarsi alla moda?
    a) Giornalista
    b) Fotografa
    c) Traduttrice di romanzi
    d) Cantante
  2. Come è stata definita Anna Piaggi nel testo?
    a) Regista di moda
    b) Oracolo vivente della moda
    c) Architetta di moda
    d) Politico influente
  3. Quali caratteristiche distintive di Anna Piaggi sono menzionate nel testo?
    a) Capelli rossi e trucco naturale
    b) Abiti eleganti e sobri
    c) Capelli blu e trucco eccentrico
    d) Cappelli neri e trucco minimalista

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Donna Olimpia

Donna Olimpia, chiamata anche Pimpaccia, nacque come Olimpia Maidalchini e fu una donna molto nota nella storia romana del XVII secolo. Nacque a Viterbo il 26 maggio 1591, suo padre voleva destinarla al convento ma lei rinunciò alla vita da monaca e, inoltre,  accusò il direttore spirituale, che avrebbe dovuto convincerla a prendere i voti, di tentata seduzione. La storia fece scandalo ma anni dopo, entrata nella famiglia del pontefice, la stessa Olimpia fece nominare vescovo quello stesso ecclesiastico.
Olimpia si sposò in giovane età con un ricco borghese e, sempre giovane, dopo tre anni, rimase vedova. Dato che era una donna molto avida e ambiziosa, si sposò per la seconda volta con il principe Pamphilio Pamphilj, nobile ma povero e di 31 anni più vecchio di lei, e così cominciò a far parte della nobiltà romana. Con la sua presenza e aiuto (anche economico), suo cognato Giovanni Battista fece una carriera brillante che lo portò alla corte papale, fino a diventare Papa Innocenzo X.
In questo modo Donna Olimpia ricevette un grande potere: la sua influenza sul papa-cognato era tale che partecipava in ogni decisione importante e chiunque volesse qualcosa doveva rivolgersi a lei.
Dopo la morte del marito Olimpia ricevette dal Papa il titolo di principessa di San Martino al Cimino e le terre appartenute all’abbazia che ci si trovava . Lì restaurò la chiesa e fece costruire un grande palazzo e molte strutture per uso pubblico.
Nel 1655 morì il papa. La Chiesa cercò di ritirare almeno in parte le ricchezze accumulate da Donna Olimpia, ma senza successo. Nel 1657 Olimpia Maidalchini morì di peste (lasciando in eredità 2 milioni di scudi) e fu sepolta nella Basilica di San Martino al Cimino.
Alcune leggende vogliono che Donna Olimpia dopo la sua morte corresse nella carrozza in fiamme tirata dai diavoli per alcune vie di Roma.

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Donna Olimpia?
    a) 26 aprile 1591
    b) 26 maggio 1591
    c) 26 marzo 1591
    d) 26 giugno 1591
  2. Con chi si è sposata Olimpia dopo essere rimasta vedova?
    a) Un direttore spirituale
    b) Un ricco borghese
    c) Il principe Pamphilio Pamphilj
    d) Un papa
  3. Per quale motivo Donna Olimpia è divenuta molto influente nella nobiltà romana?
    a) Era una donna di grande bellezza
    b) Aveva accumulato una grande ricchezza
    c) Era la madre del papa
    d) Era la cognata del Papa Innocenzo X

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture intermedie

Maria Montessori

Il viso di Maria Montessori è famoso in Italia, perché per molti anni è stata l’unica donna a essere rappresentata su una banconota: era infatti il volto che osservava gli italiani sulla banconota più diffusa, quella da mille lire.
Nata nel 1870 vicino ad Ancona, ha compiuto studi di Medicina, con grandi risultati. Ha iniziato a occuparsi di bambini con problemi psicologici e con un suo collega ha avuto un figlio. Il collega però l’ha abbandonata e lei ha dovuto allevare il figlio dicendo che era un nipote, perché in quell’epoca era difficile per le donne avere figli senza essersi sposate. Si è avvicinata alla teosofia, una dottrina che univa scienza e fede religiosa.
Maria Montessori criticava l’educazione che la società dell’epoca dava ai bambini, perché pensava che fosse troppo rigida e non sviluppasse le potenzialità dei piccoli. Allora ha sviluppato un metodo educativo, alla cui base c’era l’idea che il bambino avesse grandi potenzialità e che i maestri dovessero lasciargli sviluppare queste capacità liberamente.
Tra 1907 e 1909 sono nate, a Roma e a Milano, le prime scuole, dirette da sue allieve, che usavano il suo stesso metodo, che si è diffuso negli anni successivi in tante altre scuole. Il suo libro, Metodo, è stato tradotto in tutto il mondo.
E’ morta nel 1952 in Olanda, dove era andata a vivere negli ultimi anni.

Comprensione del testo

  1. Quando è nata Maria Montessori?
    a) Nel 1870
    b) Nel 1952
    c) Nel 1907
    d) Nel 1909
  2. Perché Maria Montessori ha dovuto dire che il figlio era suo nipote?
    a) Perché era ebrea
    b) Perché era malata
    c) Perché era una scelta personale
    d) Perché in quell’epoca era difficile per le donne avere figli senza essersi sposate
  3. Quale idea è alla base del metodo educativo di Maria Montessori?
    a) I bambini dovrebbero seguire un programma rigido
    b) I bambini hanno potenzialità che devono essere sviluppate liberamente
    c) I bambini non dovrebbero andare a scuola
    d) I bambini non hanno capacità di apprendimento

Controlla le risposte!

Categorie
Biografie Letture avanzate

Rita Levi Montalcini

Nacque a Torino il 22 aprile 1909. Conseguì la laurea in medicina nel 1936 presso l’università di Torino e iniziò giovanissima i suoi studi sul sistema nervoso nella scuola medica dell’istologo Giuseppe Levi (padre di Natalia Ginzburg). A causa delle leggi razziali, essendo ebrea, fu costretta a fuggire in Belgio nel 1938 ma dopo la guerra ritornò a Torino ed allestì anche a casa un laboratorio.
Nel 1947 proseguì i suoi studi presso il Dipartimento di Zoologia della Washington University dove rimase fino al 1977. Durante questo periodo, negli anni Cinquanta, le sue ricerche condussero alla scoperta del “fattore di crescita nervoso” (NGF), elemento essenziale per la crescita e la differenziazione delle cellule nervose, sensoriali e simpatiche. Portò avanti queste ricerche per trent’anni e nel 1986 fu insignita del Premio Nobel per la medicina.
Tornata in Italia diresse, prima, il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l’Istituto di Biologia della Washington University, e poi il Laboratorio di Biologia cellulare. Successivamente si ritirò da questo incarico per aver raggiunto i limiti di età, anche se le sue ricerche non si arrestarono.
Nel 2001 è stata nominata senatore a vita.
Ha, inoltre, vinto molti prestigiosi premi e ricevuto numerosi riconoscimenti: fra cui alcune lauree honoris causa da numerose Università.

E’ morta il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni e mezzo.

E’ da notare che su 741 premi assegnati dal 1901 a oggi, soltanto 35 sono andati a donne. Su 521 Nobel complessivi per la scienza (Chimica, Fisica e Medicina), inoltre, solo 12 sono donne. La stessa Rita Levi Montalcini ha dovuto combattere tutta la vita per essere accettata negli ambienti scientifici più esclusivi. Ha sempre pensato che le donne abbiano sempre dovuto lottare doppiamente, abbiano sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale, e comunque le donne restano la colonna vertebrale delle società. La differenza tra uomo e donna, afferma, è epigenetica, ambientale. Il capitale cerebrale è lo stesso: in un caso è stato storicamente represso, nell’altro incoraggiato.
Sul presente delle donne è ottimista perché, secondo lei, l’Europa sta facendo grandi progressi in questo senso. In Africa, invece, devono combattere anche per poter semplicemente studiare. Per questo la Fondazione Levi Montalcini (1992) è rivolta al conferimento di borse di studio alle giovani studentesse universitarie africane, con l’obiettivo di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo importante nella vita scientifica e sociale del loro paese. Sono le sue parole: “Queste ragazze hanno più fame di conoscenza che di cibo e sono molto più determinate degli uomini: quando possono istruirsi i risultati sono davvero sorprendenti”.
Per quanto riguarda la politica, è favorevole al sistema delle quote rosa, che spesso è l’unica possibilità per garantire pari opportunità. Le donne devono godere degli stessi diritti, e potersi assumere gli stessi doveri degli uomini. E invece, fare un figlio mette comunque a rischio il loro lavoro. Per lei la famiglia non è stata un’opzione. Non ha mai pensato di sposarsi: “Io sono sposata con la scienza, non ho mai sentito la mancanza di un figlio o il bisogno di legarmi a un uomo. Sono felice così. E se in passato sono stata corteggiata da qualche collega non me ne sono proprio accorta. L’amore su di me ha l’effetto dell’acqua sulle piume di un’anatra: sono totalmente impermeabile”.

Comprensione del testo

  1. In quale anno Rita Levi Montalcini vinse il Premio Nobel per la medicina?
    a) 1986
    b) 1977
    c) 1947
    d) 2001
  2. Dove Rita Levi Montalcini proseguì i suoi studi dopo il 1947?
    a) Washington University
    b) Università di Torino
    c) Università di Roma
    d) Università di Bruxelles
  3. Cosa affermava Rita Levi Montalcini riguardo alle donne e il loro ruolo nella società?
    a) Le donne hanno avuto più opportunità degli uomini.
    b) Le donne non dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini.
    c) Le donne devono portare due pesi, quello privato e quello sociale, e restano la colonna vertebrale delle società.
    d) Le donne non hanno mai dovuto lottare per i loro diritti.

Controlla le risposte!