Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo di Collodi, nacque a Firenze nel 1826. Si dedicò al giornalismo e la sua attività letteraria si rivolse specialmente all’infanzia. Fra le sue opere, “Le avventure di Pinocchio” (1886) già uscite a puntate nel 1881 sul “Giornale per i bambini” con il titolo “Storia di un burattino”.
Il Parco di Pinocchio sorge a Collodi dove nacque la madre di Carlo Lorenzini e lo scrittore trascorse l’infanzia. Il Parco non è il consueto luogo di divertimenti, ma la suggestiva, preziosa opera collettiva di grandi artisti. Il divertimento che ne scaturisce è spontaneo e naturale, grazie alla bellezza dell’arte e dell’ambiente. L’idea di complesso monumentale sorse nel 1951 e furono invitati i maggiori artisti a concorso. Ottantaquattro furone le opere presentate: Pinocchio e la Fata, celebre gruppo bronzeo che raffigura simbolicamente la metamorfosi di Pinocchio, e la Piazzetta dei Mosaici con gli straordinari mosaici con i principali episodi delle avventure, furono le vincitrici e si inaugurarono nel 1956. Sucessivamente il Parco si ampliò con ventuno sculture in bronzo e acciaio che evocano l’intreccio delle Avventure. Infine nel 1987, si aggiunse il “Laboratorio delle Parole e delle Figure”. In questa costruzione si trovano:
1) le mostre d’arte e d’illustrazioni ispirate alla lettura per ragazzi e alla Storia di Pinocchio.
2) il Grande Carillon, un “generatore di suoni” interamente meccanico.
3) la Genealogia di Pinocchio, tante reintepretazioni di Pinocchio secondo personaggi di “altre fantasie”.
4) la Nuvola Favolosa, un mondo di seta e tulle, di tappeti e cuscini, di suoni e sensazioni per i più piccoli.
Tutto il Parco è un luogo di attività culturali sempre rinnovate: spettacoli e laboratori di creazione di burattini, marionette e cantastorie, racconti e mini magie, che arricchiscono la visita del Parco. Sotto i lecci, nelle zone adibite al relax, dal 2004 si trovano le giostre storiche, che risalgono a vari periodi tra il 1900 e il 1950. L’evoluzione impietosa della tecnologia, il mutare dei gusti e delle mode ne avevano decretato la morte ma, recuperate e restaurate da abili artigiani nel rispetto della loro struttura originale, conservano tutta la poesia, la freschezza, l’ingenuità dei divertimenti di un tempo.
La Fondazione Nazionale Carlo Collodi ha tra i suoi scopi quello di curare e migliorare il Parco Monumentale di Pinocchio.
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